È stato quasi
Tu sei la parte felice. Ma io vado oltre con lo sguardo, dritto finché l’orizzonte curva. E inizio a immaginare. Sento che si muovono un sacco di cose dall’altra parte,
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Tu sei la parte felice. Ma io vado oltre con lo sguardo, dritto finché l’orizzonte curva. E inizio a immaginare. Sento che si muovono un sacco di cose dall’altra parte,
Entrò nell’ascensore vuoto, stanca di non poter cambiare, con occhi senza un altrove. Un pensiero sì, c’era, solo, da non dire. Sfiorò il tasto 3, in rilievo per i non
Una goccia sopra una goccia, se non è stata proprio quella allora era un’altra, quel vaso è traboccato e qualcuno sta pestando il troppo che è fuori. Di qualcun altro.
Ora le labbra non sanno più pronunciare il silenzio delle parole che vanno dette al cuore. Di chi le labbra? Di chi il cuore? Di chi è di turno, semplicemente.
A spostarci dal centro all’estremo opposto c’è una mano ghiacciata di troppo mossa da un cuore raffreddato, o c’è la forza di un’aspettativa partita e mai arrivata, ci sono budella
Alzo il volume dal volante grazie a una freccia stampata nel buio e puntata verso nord, sfreccio verso il nord, solita autostrada. Per tornare a casa. Casa l’ho lasciata perché
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