Sasso, buca, il taglio del nastro, l’ultimo raggio dietro la montagna e tu dall’altra parte, il tempo fuori si è lasciato con quello che sta dentro, fischio del freno, tocchi, attiva pulsanti e persone, aspetti Marlena e le bollette, l’ansia sale, semini e raccogli con una espressione sempre diversa che sei sempre tu ma leggermente diversa, un pugno troppo stretto, una sfilata a Milano è la tua calza, ed è dubbio sul resto della serata, troppo articolato il discorso taciuto nel viaggio di ritorno. Doppie lettere sputate, doppie punte che stanno meglio di te anche esposte, doppie spine per un buco soltanto, sorridi per la prima volta quando è l’ultima per il mio ricordo. Il destino del mondo è più piccolo di quello che era.
L’incrocio, tra una stazione radio noiosa e una per partire, ghiaccio sugli specchietti la mattina per andare al lavoro sbagliato, pausa, caffè in piedi, orizzonte tornato nuovo lavato in lavatrice e ristretto in asciugatrice, equilibrio di cortesia, un meno davanti al totale che avevi immaginato, inflessione dialettale, mi fai ridere, play, faccio l’abbonamento annuale. Salto, alto, evito qualcosa che non voglio ma solo per oggi, domani vince il lato debole, attenzione fragile, impacchettato bene, rovinato bene e spedito mai.
Fotografi molto e solo il bello, ti è davvero venuto bene quel selfie con il mai, una volta che non è rimasta una, troppi pieni che sono pieni di vuoto, svolti a caso, zona traffico limitato, cazzo, multa, retromarcia, troppo tardi, svolti verso casa per annegare in un goccio ma non è la tua, cuore che non serve, salutare e con stile scomparire, festivo, telefonare mamma, riprendersi, lacrima fredda affacciata alla finestra, piantina di plastica annaffiata, un velo di fondotinta, messaggio in entrata, dieci messaggi ricevuti, quinta guerra mondiale contro lo specchio, sospiro, risposta al primo messaggio, silenzio sul silenzio, onda lunga di sospiro.
Chiusura centralizzata al cuore stasera, differenziata pronta, tutti i rossi semaforici che vuoi, il tuo profumo nella mia auto, festivo, solo festivi oggi, casello, provinciale, spolverare il centro della corsia, scappi, l’acceleratore non basta, raggiungerò mica il tragitto di un bel rimpianto, ci dimentica il tempo, ma io volevo dire, sono certo che, prendendo in considerazione il fatto che, ma, balbuzie eccezionale per il pubblico, tragedia in sessantadue atti, incredibile il normale, non cambio niente, ma, i rimborsi li lascio al dirimpettaio, bellissimo il colore di questo vecchio sipario, aspetto, prima o poi mi nasconderà, ma tu, aspetta, il turno, la firma, il disastro, l’ispirazione, la fortuna, il caso, il tuo proprio tuo, applauso frizzante, sipario nuovissimo, ciao.
Qualcuno ha visto qualcosa?